Mani in alto e occhi che si chiudono sopra la mascherina, come a dire: "Ti prego, non ne parliam"». È diventato un trend , quasi come quello social e sociale nato dal silence mood del Vikingo. La reazione dei salernitani quando gli chiedi della Salernitana è la forma più delicata dello stereotipo meridionale, nel dizionario si trova a metà tra la speranza e il reale, si chiama sogno. Il day after della vittoria sul Pordenone nasconde qualcosa che, probabilmente, è più unico che raro da trovare. Salerno si è chiusa letteralmente in una bolla, non quella di Orlando, molto meno sofisticata, basterebbe uno spillo ma in fondo sembra quasi che a tutti stia bene così, così come si sta adesso. Dal centro storico alla zona orientale, dal punto più alto dei rioni collinari fino all’ultimo scoglio del litorale, arrivando all’ultimo angolo della provincia granata, per raccontare lo spirito di un popolo che vive l’esperienza sportiva della sua compagine bisogna abbandonare tutti i cliché , prendete la scaramanzia e mettetela in ogni singolo minuto della giornata. Il commerciante quasi scappa, il farmacista gira l’indice come a dire «dopo, ne parliamo dopo», al bar c’è chi racconta emozioni quasi dimenticate ma non si sbilancia, anzi, di domani neanche ne vuole parlare. In città sono pochissime le bandiere ai balconi, quasi in controtendenza con quanto manifestato al termine della gara e al ritorno a Salerno dei protagonisti, dalla serata dell’accoglienza al Volpe sembra passato un mese.

Qualche drappo appare ma è sporadico, qualcuno in realtà non l’ha mai neanche tolto, si contano più i tricolori e i cartelloni con “andrà tutto bene”, il paradosso dei tempi, la passione calcistica è entrata a gamba tesa anche sull’argomento sovrano: vaccini, contagio, zona gialla, vita, il maledetto Covid. Da diversi giorni, invece, sono spuntati in città diversi manifesti con lo slogan natale “Macte Animo”. L’irrazionale è legato al momento storico, due realtà completamente differenti, dei post sui social neanche l’ombra nella vita reale, un silenzio assoluto è il quadro complessivo, univoco, come un rituale da portare avanti. Nell’aria però si respira il calore di un sentimento mai assopito davvero, sotto la mascherina i sorrisi impazzano e fanno dimenticare per qualche ora le preoccupazioni del quotidiano, a pochi passi dalla Cattedrale di San Matteo una scritta granata accompagna su un muro le indicazioni del Giardino della Minerva: “Gondo al 94’!”. Così anche il ragazzone nato a Divo e cresciuto nel Trevigiano è entrato nell’album delle cose da raccontare, come tanti altri e chissà quanti ancora. Davanti a un caffè all’ombra del Vestuti c’è anche chi racconta, tra il serio e il faceto, di un intervento di soccorso effettuato dai sanitari in via Mobilio alle 16 del martedì appena trascorso, un collasso da 11 metri, quelli di Gennaro e una palpitazione oltre i limiti del corpo umano. E così, all’ennesima domanda sulle prossime due gare, c’è chi usa anche le più antiche carte pur di sfuggire a compromettenti risposte: “Ma allora quest’anno Luci d’Artista, si fanno?”.

Sezione: Serie B / Data: Ven 07 maggio 2021 alle 12:11 / Fonte: TuttoSalernitana.com
Autore: Antonio Vistocco
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