"Nel calcio ci sono delle regole non scritte, di buona educazione, a cui bisognerebbe sempre attenersi. Alcuni tesserati del Teramo le hanno disattese e questo è stato un comportamento inaccettabile". E' il 94' quando il direttore di gara, il fiorentino Galipò, dice che può bastare per il match tra Paganese e Teramo. Gli azzurrostellati, trafitti allo scoccare del 90' da una zampata di Ilari, escono sconfitti in maniera assolutamente immeritata e inattesa per come si stava consumando la sfida. Ma al danno si aggiunge la beffa di un'esultanza, da parte abruzzese, sopra le righe, smodata e talmente provocatoria da suscitare persino la contrarietà in tribuna di patron Trapani, persona notoriamente flemmatica e riflessiva. Ieri, nel post partita, era stato il tecnico Erra a parlare di "gesti di scherno" da parte di qualche elemento biancorosso.

A spiegare tutti i retroscena ai nostri microfoni, è il Ds della Paganese, Guglielmo Accardi. "Parto da una premessa: non mi piace recriminare per le decisioni arbitrali - racconta -. Sul loro raddoppio c'è stato probabilmente un fallo su Bramati ma queste sono dinamiche di campo che fanno parte del gioco. Quello che invece non è tollerabile è l'atteggiamento dei giocatori del Teramo. Una condotta da piccoli uomini, guidati da uomini altrettanto piccoli. Hanno esultato per questa vittoria in modo eccessivo, irriguardoso, inconcepibile. Noi abbiamo vissuto una vigilia difficile per la positività al Covid riscontrata in ben sette nostri atleti. Abbiamo trascorso una giornata frenetica e complicata, e ancora oggi non sappiamo quando potremo recuperare questi ragazzi pur essendo attesi da tre partite in una settimana.

Da persone di calcio quali sono calciatori e staff del Teramo, ci saremmo attesi maggior riguardo nei nostri confronti e non un comportamento così irrispettoso. Come se non bastasse, qualche loro giocatore, nel rientrare negli spogliatoi, ha cominciato ad urlare "terroni", "terroni". Tutto questo mentre la loro esultanza si faceva sempre più marcata, esagerata, come se si volesse infierire psicologicamente. Incomprensibile. Dispiace inoltre che il loro allenatore, invece di calmare gli animi come sarebbe stato doveroso per il ruolo che ricopre, li abbia addirittura esacerbati. Infine, ci sarebbe da rimarcare anche la mancata accondiscendenza del loro club riguardo una nostra precisa richiesta". 

Quale?

"Il nostro presidente aveva cercato col suo omologo teramano una soluzione comune sulla disputa della partita. Abbiamo chiesto un rinvio. Il Teramo ha rifiutato. Molto semplicemente. Non è stata una scelta proprio sportiva".

La Asl di riferimento che ruolo ha avuto nella vicenda?

"Ci ha comunicato che, con sette giocatori positivi emersi nel gruppo squadra, si era acceso un focolaio. E, quindi, tutti i tesserati rimasti a contatto con loro avrebbero dovuto mettersi in isolamento fiduciario. Abbiamo fatto presente questo passaggio alla Lega Pro, che però tramite mail ci ha intimati di scendere in campo potendo disporre in ogni caso di 13 elementi, oltre al portiere, dopo il secondo ciclo di tamponi. In sostanza ci è stato detto di rispettare il protocollo vigente".   

Resta comunque l'amarezza per una sconfitta inopinata.

"Non la meritavamo affatto. La partita l'hanno vista tutti. C'è solo da essere orgogliosi di questi ragazzi, che hanno dato il massimo. Ora non ci resta che ripartire con maggiore rabbia e fiducia nei nostri mezzi". 

Sezione: Interviste / Data: Lun 02 novembre 2020 alle 13:30
Autore: Stefano Sica
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